Pietro Sotgia
2012, 2013

La produzione del poeta ha inizio negli anni Settanta e, sin dall’esordio, ottiene immediati riconoscimenti sia in Sardegna che altrove. I suoi versi, sia in lingua italiana che in sardo, sono impregnati di verità e libertà. Nella raccolta Ulisse es’ toccheddande (Ulisse sta tornando) la poesia è intesa come forza liberatrice e purificatrice. Questa idea è stata rappresentata attraverso l’illustrazione di una porta dischiusa, in attesa, per arrivare alla quale bisogna solcare i quattro gradini simbolo delle quattro età dell’uomo. Il libro di Terra e Amore invece raccoglie sia le opere del poeta che quelle di Tiziana Bertacci, poetessa e artista bolognese. È stato concepito con due piatti superiori ognuno dei quali introduce ai versi di uno dei due poeti. Un’illustrazione in copertina mostra delle lettere che si disperdono come in una nebulosa; tali lettere vanno a costituire da un lato, quello della Bertacci, la pianta della città di Bologna, mentre dall’altro disegnano la città di Dorgali, luogo natale di Sotgia.